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A review by diffrazioni
Il guardiano notturno by Louise Erdrich
«The only good indians are tame»
Premiato con il Pulitzer recentemente (2021), il libro narra vicende avvenute negli anni Cinquanta del Novecento. Ma la riflessione che mi ha suscitato si muove su tempi molto più estesi, a partire dall'attualità. Gli Stati Uniti di Trump non cascano dal cielo, sono la conseguenza di un paese che è nato sterminando un popolo, quello dei cosiddetti nativi, e che è prosperato anche grazie all'aver ridotto in schiavitù milioni e milioni di persone, per interi secoli.
Un paese che, certo, ha saputo fare battaglie ideali apprezzate in tutto il mondo, ma sempre lasciando fuori una parte di suoi abitanti. Uno dei protagonisti dell'opera di Erdrich è il senatore Watkins, che è passato alla storia per essere uno dei più fieri oppositori del senatore McCarthy. Al tempo stesso, Watkins era un razzista fatto e finito, impegnato allo spasimo per eliminare ogni traccia dei nativi.
Perché sì, c'è chi ci crede ai diritti e alla democrazia, ma solo per i propri simili.
Naturalmente, il libro è molto più ricco di questo, non è solo un atto di denuncia e memoria storica. È una ricostruzione complessa, bella, avvolgente, della storia di un popolo, è il racconto delle vicende di molti personaggi, affascinanti e malinconici. Va letto, insomma.
Premiato con il Pulitzer recentemente (2021), il libro narra vicende avvenute negli anni Cinquanta del Novecento. Ma la riflessione che mi ha suscitato si muove su tempi molto più estesi, a partire dall'attualità. Gli Stati Uniti di Trump non cascano dal cielo, sono la conseguenza di un paese che è nato sterminando un popolo, quello dei cosiddetti nativi, e che è prosperato anche grazie all'aver ridotto in schiavitù milioni e milioni di persone, per interi secoli.
Un paese che, certo, ha saputo fare battaglie ideali apprezzate in tutto il mondo, ma sempre lasciando fuori una parte di suoi abitanti. Uno dei protagonisti dell'opera di Erdrich è il senatore Watkins, che è passato alla storia per essere uno dei più fieri oppositori del senatore McCarthy. Al tempo stesso, Watkins era un razzista fatto e finito, impegnato allo spasimo per eliminare ogni traccia dei nativi.
Perché sì, c'è chi ci crede ai diritti e alla democrazia, ma solo per i propri simili.
Naturalmente, il libro è molto più ricco di questo, non è solo un atto di denuncia e memoria storica. È una ricostruzione complessa, bella, avvolgente, della storia di un popolo, è il racconto delle vicende di molti personaggi, affascinanti e malinconici. Va letto, insomma.