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A review by claudiatralenuvole
Divini rivali by Rebecca Ross
adventurous
emotional
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.5
Che la storia mi attirasse era inevitabile, non resisto a un mix di amore epistolare, atmosfere retrò e magia!
Il romanzo si divide in due parti: la prima parte, che ho trovato più interessante, ruota attorno alla corrispondenza epistolare tra Iris e Roman, colleghi e rivali per un posto nella redazione di un giornale.
Una corrispondenza nata per sbaglio, grazie al legame magico che unisce le loro macchine da scrivere, e che mi ha ricordato in alcune dinamiche l'amatissimo classico Papà Gambalunga, seppure l'amore qui sopraggiunga in un modo più affrettato.
La seconda parte, meno d'impatto, porta a un cambio di scenario. I protagonisti si ritrovano al fronte come reporter di guerra e, purtroppo, il focus dell'autrice resta sul romance, mentre avrei voluto vedere più dettagli sul conflitto e sulla situazione politica.
In un mondo diviso e oscurato da una guerra tra divinità, la scelta di spostare il focus sulle vite umane, sull’amore e sulla resilienza può funzionare se lo si fa rendendo ben visibile il contesto, e l'autrice secondo me ci è riuscita solo in parte. Alcune cose appaiono affrettate, altre poco approfondite.
Resta comunque una storia piacevolissima che non mi pento di aver letto, anzi. Non vedo l’ora di leggere – o meglio, ascoltare – il seguito, con la speranza che i dettagli mancanti siano in realtà esplorati meglio nel secondo e ultimo volume.
Il romanzo si divide in due parti: la prima parte, che ho trovato più interessante, ruota attorno alla corrispondenza epistolare tra Iris e Roman, colleghi e rivali per un posto nella redazione di un giornale.
Una corrispondenza nata per sbaglio, grazie al legame magico che unisce le loro macchine da scrivere, e che mi ha ricordato in alcune dinamiche l'amatissimo classico Papà Gambalunga, seppure l'amore qui sopraggiunga in un modo più affrettato.
La seconda parte, meno d'impatto, porta a un cambio di scenario. I protagonisti si ritrovano al fronte come reporter di guerra e, purtroppo, il focus dell'autrice resta sul romance, mentre avrei voluto vedere più dettagli sul conflitto e sulla situazione politica.
In un mondo diviso e oscurato da una guerra tra divinità, la scelta di spostare il focus sulle vite umane, sull’amore e sulla resilienza può funzionare se lo si fa rendendo ben visibile il contesto, e l'autrice secondo me ci è riuscita solo in parte. Alcune cose appaiono affrettate, altre poco approfondite.
Resta comunque una storia piacevolissima che non mi pento di aver letto, anzi. Non vedo l’ora di leggere – o meglio, ascoltare – il seguito, con la speranza che i dettagli mancanti siano in realtà esplorati meglio nel secondo e ultimo volume.